Piatti: migliori prodotti di Aprile 2024, prezzi, recensioni

Il suono dei piatti è determinante per il sound di una batteria. Aggiungono carattere alla nostra batteria. Proprio perché ci sono tante varianti, è difficile scegliere dei piatti nello specifico. Ecco perché andremo a conoscere e scoprire le loro caratteristiche e tipologie.

Come sono fatti?

I piatti sono costruiti con una lega in bronzo (costituito da rame nella percentuale dal 75% all’80% e da stagno dal 20% al 25%), per la maggior parte di loro, mentre l’ottone viene solitamente usato per piatti di fascia bassa a causa del minor costo della materia prima e della lavorazione. Il peso del piatto è un fattore importante da tenere in considerazione, perché si deve valutare bene quanto volume si vuole ottenere. Se vogliamo suonare stili quali heavy, power, rock e metal utilizzeremo dei piatti più pesanti. Nel jazz vengono invece usati quelli medi, soprattutto per i generi più tranquilli a livello di sonorità. La differenza sta che il piatto pesante tende a suonare più metallico e di solito vengono utilizzati da batteristi che, per motivi di stile o esigenze di genere, picchiano molto forte. Nel rock, pop, funk, sono consigliati dei piatti dal peso medio. Ciò che conta oltre al peso è il diametro del crash, per avere un vero e proprio crash, è consigliabile non scendere sotto i sedici pollici di diametro. Più è ampia la superficie del crash più si propaga il suono ad ogni colpo. Quindi, andando a sintetizzare gli spessori stileremo una lista:

  • Paper Thin, sottilissimo;
  • Thin, sottile;
  • Medium-Thin, medio sottile;
  • Medium, medio;
  • Medium Heavy, medio pesante;
  • Heavy, pesante;
  • Extra Heavy, extra pesante.

Nomi dei piatti

I piatti hanno diverse tipologie, si possono andare a esaminare le diverse forme e le relative funzioni, partendo dai piatti da ballo che, riuniscono tutti i piatti che non sono sinfonici e da banda:

  • Ride, il piatto più comune, quello che serve a portare il tempo, può adattarsi a diversi generi;
  • Flat Top Ride, serve per ottenere sonorità pulite e ben definite ed è adatto alla musica soft, è un medium-heavy;
  • Earth Ride, per musica hard rock, tipo extra-heavy;
  • Crash, ha una risposta e uno smorzamento velocissimi, principalmente sono suonati con colpi singoli o più colpi di seguito, li troviamo thin, medium-thin e medium;
  • Crash-Ride, una combinazione che serve per tenere il tempo, sia per accenti particolari, sono quasi sempre in peso medium-thin;
  • Ping, servono per controllare gli overtones, si trovano medium-heavy e heavy;
  • Pang, producono un suono basso profondo e penetrante, aspro e crudo, si adattano perfettamente al funky, prodotti in peso medium-thin;
  • Sizzle, sono dei piatti detti chiodati, sono dei normali ride o crash-ride in cui sono stati praticati dei forellini, nei quali sono stati sistemati rivetti per ottenere un suono ronzante, peso medium-thin;
  • Splash, più piccoli e sottili, con peso thin e spesso paper-thin, velocissimi nella risposta e dal suono brillante;
  • Swish, simili al Pang, venivano chiamati soltanto piatti cinesi e furono i primi ad essere usati dai batteristi jazz nell’epoca d’oro del jazz.

Dopo aver detto in breve quelli che sono i piatti da ballo, andremo a vedere dei piatti tra i più importanti, ossia quelli da Charleston. Poiché, la scelta di prendere questi piatti è importantissimo per chi suona la batteria, perché costituiscono l’ossatura ritmica del drumming. Vengono usati in sostituzione al Ride, i piatti da Charleston vanno sempre in coppia e montano un supporto speciale a pedale. Hanno diverse combinazioni, la prima con entrambi i piatti in medium-thin, la seconda con il piatto superiore in medium e l’inferiore in heavy e la terza con entrambi i piatti in heavy. Andiamo a scoprirli:

  • Flat Hat, il piatto superiore è un normale piatto da Charleston, l’inferiore è senza campana, danno una risposta veloce e sono particolarmente adatti per la disco-music;
  • Sound Edge, in questo accoppiamento il piatto inferiore ha la normale campana, ma il profilo del bordo è ondulato.

Tutte le altre varianti di piatto sono quelli da banda o sinfonici, tutti questi tipi, eccetto i Gong e i piatti sospesi, vengono generalmente chiamati Hand Cymbals, ovvero piatti a mano, poiché si tratta di coppie di piatti che vengono suonati battendoli l’uno contro l’altro, quindi debbono essere impugnati con le mani tramite appositi feltri o stringhe.

Tipologie di piatti a effetto

Quando saremo già avviati a suonare la batteria, vorremo sicuramente modificare il nostro set e puntare su nuove tipologie di piatti. Vediamo quali esistono per cambiare il nostro sound:

  • Piatti perforati, sono dei piatti con dei buchi, che servono a ridurre il peso complessivo del piatto, dando un suono molto fragoroso, meno risonante e brillante;
  • Piatti sovrapposti, servono per creare nuove combinazioni sonore;
  • Altri effetti: piatto con un crash a spirale che produce un sound modulato e profondo.

Quali acquistare?

Quando si vuole suonare la batteria, dovremo acquistare un set intero di piatti, così andremo a risparmiare. Può capitare, però, che non si sappia quale set scegliere, perché non sappiamo di preciso cosa andremo a suonare. Perciò, ci ritroveremo ad acquistare piatti singoli, ma è sempre consigliato prendere un set che poi, magari, a seconda dello stile e del genere, andremo a sostituire i piatti.

Costi

Un set economico, ben realizzato e che si adatta a svariati generi parte dai 200 euro, passando a quelli un po’ più elevati, utilizzati da qualche professionista, con un costo che si aggira intorno alle 400 euro fino a salire oltre queste fasce di prezzo. Molto dipende dalla marca e dalla tipologia di set. Tra le marche migliori possiamo trovare Sabian, Zildjian, Meinl e Paiste.

Consigli

Il gusto e lo stile personale, ma soprattutto l’orecchio di ogni singolo batterista, daranno la sentenza sul giudizio finale per scegliere quale set prendere. Va detto che un piatto non deve avere una nota delineata, ma deve eseguire un suono detto dominante, se dovesse emettere una singola nota, allora non è un piatto buono. Un buon piatto non deve mai stonare. Il consiglio, quando dovete provare dei piatti, è quello di confrontare due o più piatti, mettendoli sui rispettivi supporti in maniera orizzontale e alla stessa altezza del pavimento. Infine, un consiglio importante è quello di non comprare mai un piatto a basso prezzo, vai sempre da rivenditori ufficiali.

Studentessa di Scienze della Comunicazione e soprattutto amante della scrittura. Appassionata della lettura e dell’arte. Scrivo dai periodi delle medie, ma dopo il liceo ho iniziato a perfezionarmi. Ho collaborato con qualche casa editrice, due pubblicazioni certificate e molte altre in self.  Da sempre ho creduto nella passione per la scrittura degli articoli, mi piace tutto ciò che ruota attorno alla tecnologia, alla musica e tutto ciò che concerne la comunicazione. Sono felice di poter scrivere articoli su questi temi.

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