Guida all’acquisto degli amplificatori. Modelli, caratteristiche, e fasce di prezzo

L’amplificatore per strumenti musicali è un dispositivo volto a variare l’ampiezza del segnale sonoro. Il suo utilizzo è largamente diffuso, soprattutto in associazione alla chitarra o al basso elettrici. Vediamo quali sono i modelli disponibili sul mercato, rispetto all’uso specifico per il quale sono prodotti, e secondo quali criteri scegliere il più adeguato alle proprie esigenze.

Tutti i modelli

Lo scopo di un amplificatore è di trasformare il segnale elettrico, emesso dallo strumento a cui é collegato, in un segnale sonoro vero e proprio. Questo può essere poi elaborato in molti modi, a seconda dei vari ed eventuali effetti presenti sul modello selezionato.

 L’amplificazione sonora è possibile, innanzitutto, grazie alla combinazione di tre componenti essenziali:

  • il pre-amplificatore (ovvero sia il sistema deputato a captare i segnali in entrata e a dare loro volume, affinché possano essere accettati dal sistema di amplificazione)
  • il finale di potenza (si tratta dell’elemento che adatta le caratteristiche dei segnali elettrici all’emissione prevista dagli altoparlanti, fornendogli sostanzialmente una maggiore potenza)
  • gli altoparlanti (sono i dispositivi atti a convertire i segnali elettrici in onde sonore vere e proprie)

In base alla modalità di assemblaggio di questi trio di elementi indispensabili, distinguiamo quattro modelli principali di amplificatore, denominati nel modo che segue:

  1. COMBO: dove pre-amplificatore, finale di potenza e amplificatori sono montati tutti in un solo corpo. Questo modello presenta dunque un ingombro contenuto, a fronte di un peso decisamente elevato.
  2. STACK (detto anche Testata e Cassa): in cui pre-amplificatore e finale di potenza sono montati assieme, mentre gli altoparlanti costituiscono una testata a sé stante. Si tratta di un modello  caratterizzato certamente da un maggiore ingombro, ma in grado di fornire una qualità del suono potenzialmente eccellente.
  3. RACK (o Modulare): qui i tre elementi sono tutti alloggiati separatamente. E’ la modalità che risulta in assoluto più versatile, perché permette di collegare tra loro anche marche e modelli differenti. Il vantaggio é quindi quello di poter fruire di una maggiore differenziazione dei suoni; lo svantaggio é che si tratta di una soluzione funzionale solo ai musicisti esperti.
  4. STOMP AMP: si tratta dei modelli di amplificatore più piccoli, pratici, leggeri e compatti, tutte proprietà sicuramente ottime ma se non fosse che offrono generalmente una minore qualità del suono. La loro caratteristica è quella di avere il pre-amplificatore e il finale di potenza integrati, che sono da collegare ad una normale cassa per chitarra situata all’esterno.

Caratteristiche tecniche

A seconda dell’impianto tecnico che costituisce ciascuna delle tre componenti, il funzionamento del processo di amplificazione sarà detto a valvole, a transistor, ibrido e digitale. Anche in base a questa differenziazione, corrisponde una classificazione relativa a determinati usi e proprietà. Il funzionamento a valvole produce generalmente una qualità del suono migliore, ma determina un maggiore ingombro ed una spesa elevata, nonché una certa delicatezza dell’impianto (le valvole tendono facilmente a surriscaldarsi). Il sistema a transistor, al contrario, permette di avvantaggiarsi di una minore fragilità tecnica, ma anche di un ingombro e di un costo abbastanza contenuti: il tutto a fronte, però, di un suono mediamente di minore qualità. Il sistema ibrido mette insieme le due modalità, essendo caratterizzato da un pre-amplificatore a valvole e da un finale di potenza a transistor, con tutti i pregi e difetti che ne derivano.

 Il sistema digitale risulta senza dubbio il più versatile, nonché davvero poco ingombrante: a farne le spese, in un certo senso, è solo il livello complessivo del suono, che risulta di norma inferiore.

Differenze sostanziali tra i modelli per basso o chitarra

Fermo restando la struttura tecnica di base, un amplificatore per basso è concepito in modo diverso rispetto ad un modello per chitarra. Mentre quest’ultimo enfatizza le medie e alte frequenze e arricchisce la melodia del suono, un amplificatore per basso lavora per rendere più potenti e incisive le basse frequenze. Proprio per questo motivo, in un modello per basso la struttura é generalmente più asciutta, e quindi povera di manopole o tasti volti a conferire determinati effetti di variazione. Al tempo stesso, per sostenere l’elevata potenza del suono in uscita, i coni degli speaker risultano invece più grandi.

Date le sue caratteristiche e funzioni, un amplificatore per basso tende quindi molto facilmente a surriscaldarsi, un fattore che potrebbe inficiarne il corretto funzionamento. Per ovviare a questi rischi, la struttura può comprendere al suo interno un dissipatore di calore, ed avvalersi anche di un certo numero di valvole esterne, utili a facilitare il processo di raffreddamento.

Migliori prodotti

Tra i migliori amplificatori per chitarra, basso e voce, troviamo i modelli forniti da Fender, Marshall e Yamaha. Molto interessanti anche i modelli portatili distribuiti da Vox, Ammoon e Asmuse.

Si tratta di prodotti di ottima qualità, realizzati con i materiali migliori. Le collezioni sono molto ampie e permettono di trovare facilmente il modello che risulta più affine alle proprie esigenze. I prezzi variano sensibilmente in base alle caratteristiche del prodotto, alle opzioni tecniche ed agli effetti eventualmente disponibili. Consigliamo dunque di riferirsi alle informazioni riportate presso i canali ufficiali dei marchi produttori.

Criteri di scelta

La scelta di un amplificatore dovrebbe dipendere sempre da due variabili fondamentali: il grado di esperienza del musicista ed il suo campo d’azione, ovvero l’uso effettivo che farà del dispositivo. E’ infatti abbastanza ovvio che, pretendere delle prestazioni elevate e sostenere un costo tendenzialmente alto, per suonare da soli in casa non ha molto senso. La potenza è infatti direttamente collegata al volume da raggiungere, e in ambito domestico ciò non é necessario, tutt’altro! A tal proposito, per non disturbare i vicini, è importante considerare che l’amplificatore prescelto abbia un’uscita per le cuffie.

Altro discorso è, ovviamente, se si suona in un gruppo e si affrontano delle esibizioni in pubblico e in esterna. Se ci si sposta frequentemente per i concerti, bisognerà anzi valutare un ulteriore e centrale aspetto: il peso e l’ingombro di tutte le strumentazioni. Per un uso professionistico, è quindi giusto puntare ad un amplificatore che offra il massimo della qualità, avendo però sempre un occhio attento alla migliore organizzazione di trasporto e montaggio.

Laureata in Marketing e Comunicazione, ho avuto diverse esperienze professionali in campo pubblicitario. Amo leggere e scrivere da sempre interessandomi di vari ambiti; in particolare moda, benessere, design e tecnologia. Scrivo anche poesie, alcune delle quali pubblicate in volumi antologici.

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